La botte, produzione e origini

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Cos’é la botte ?

La botte è un contenitore destinato alla conservazione del vino apparso nel VI secolo aC nella regione dell’Etruria (che corrisponde all’attuale Toscana). La fabbricazione di una botte è diventata nel corso dei secoli una vera e propria arte, che le botti francesi hanno padroneggiato brillantemente.

Oggi le botti bordolesi sono realizzate in rovere francese, generalmente tagliato nel centro della Francia, nell’Allier. Con una capacità di 225 l (rispetto ai 228 l del loro equivalente borgognone – queste due terre di vino non vogliono assolutamente andare d’accordo!), saranno necessari quasi 5 m3 di quercia tagliata in doghe (tavole) per poter fabbricare dieci di botti.

 

La conservation système du vin du WIkeeps

I passi delle botte

Uno dei passaggi più importanti nella creazione di una botte sarà il riscaldamento: le doghe (le lame di legno che compongono la botte) vengono riscaldate in modo da poter essere piegate e consentire l’assemblaggio della botte. Il riscaldamento può essere più o meno intenso, più o meno lungo. In base a questi parametri, l’affinamento in botte influenzerà le caratteristiche organolettiche del vino: si esprimeranno quindi aromi di vaniglia, pane tostato e spezie.

È fondamentale ritrovare in una bottiglia tutti gli aromi che il cantiniere ha cercato di sviluppare nel vino che ha assemblato. Capita di aprire una bottiglia e non finirla, rimpiangendo amaramente l’alterazione dei sapori del vino successivamente. Per questo Wikeeps ha sviluppato un sistema per conservare e servire il vino al bicchiere che permette di gustare una bottiglia per 30 giorni grazie all’aggiunta di gas argon. L’Argon è un gas neutro, che si trova allo stato naturale e che non altera in alcun modo il gusto del vino.

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